Conoscere i rischi e prevenirli

E’ importante scegliere consapevolmente e premiare quei produttori che, come noi, preferiscono ingredienti veri e lavorazioni semplici, senza additivi (AMIDI AGGIUNTI)? Secondo noi assolutamente si! Ma vediamo il perché.

Meno aggiunte, più sostanza


Meno artifici, più natura

Un eccesso di amidi nella dieta può creare problemi di salute, specialmente se si consumano prevalentemente amidi raffinati (pane bianco, pasta non integrale, molti prodotti in scatola) e in quantità sproporzionate rispetto al fabbisogno energetico. 

Poniamoci qualche domanda per comprendere meglio:

Ma quali sono i principali rischi associati a un’assunzione eccessiva e inconsapevole di amidi?

1. Problemi digestivi e gonfiore

L’eccesso di amido non digerito che raggiunge il colon (anche se una parte è amido resistente, una quantità eccessiva di qualsiasi amido può creare problemi) viene fermentato dalla flora batterica, producendo gas che causano gonfiore e fastidio addominale. 

2. Aumento di peso e obesità 

L’amido è un carboidrato complesso che il corpo scompone in glucosio, la sua principale fonte di energia. Se si assume più glucosio di quanto il corpo ne consumi, l’eccesso viene immagazzinato come grasso. Un’elevata assunzione di amidi, in particolare quelli raffinati e ad alto indice glicemico, contribuisce all’aumento di peso e al rischio di obesità. 

3. Problemi metabolici e Diabete di Tipo 2

Gli amidi raffinati vengono digeriti rapidamente, causando rapidi picchi nei livelli di zucchero nel sangue (glicemia), seguiti da un calo improvviso. Questo sovraccarico metabolico costante nel tempo può portare a insulino-resistenza e aumentare significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Soprattutto le persone con diabete devono prestare particolare attenzione alla quantità e alla qualità degli amidi consumati.

4. Carenze nutrizionali (nel caso di amidi raffinati)

Molti prodotti in conserva utilizzano amidi raffinati (come la farina bianca, amidi, amidi modificati e altro) che sono stati privati della loro fibra e di micronutrienti essenziali (vitamine e minerali). Consumare questi prodotti a discapito di fonti integrali e non processate può portare a una dieta sbilanciata. 

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Come gestire l’assunzione inconsapevole?

Il punto critico non è l’amido in sé (che è una parte essenziale di una dieta sana), ma la quantità e la qualità.

Un consumo equilibrato di amidi da fonti sane è benefico, ma un eccesso inconsapevole, soprattutto da prodotti trasformati, richiede attenzione per prevenire problemi di salute a lungo termine. 

E’ scientificamente provato che un consumo eccessivo di prodotti alimentari che sono ultra-processati e ricchi di amidi raffinati (come spesso sono le salse, creme, paté e zuppe in scatola) “fanno male” alla salute a lungo termine. 

Il problema non è solo l’amido in sé, ma il fatto che questi prodotti rientrano spesso nella categoria dei cibi ultra-processati (UPF).

Rischi scientificamente provati

Diversi studi scientifici e revisioni sistematiche hanno associato un alto consumo di cibi ultra-processati a una serie di problemi di salute: 

Aumento del rischio di malattie croniche: L’evidenza scientifica ha stabilito un legame tra l’elevato consumo di UPF e un aumento del rischio di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, obesità e sindrome metabolica.
Picchi glicemici e infiammazione: Gli amidi raffinati in questi prodotti hanno un alto indice glicemico. Causano rapidi e ripetuti picchi di zucchero nel sangue e di insulina, che nel tempo possono portare a insulino-resistenza e uno stato di infiammazione cronica.
Densità calorica e aumento di peso: Questi alimenti hanno spesso un’elevata densità energetica (molte calorie in poco volume) e una bassa qualità nutrizionale, il che favorisce l’accumulo di grasso, in particolare quello viscerale.
Additivi: Oltre agli amidi, le conserve e i prodotti ultra-processati possono contenere altri additivi (emulsionanti, conservanti) il cui eccesso è stato collegato a rischi per la salute.

Fanno male o possono far male?

Possono farti male, e il rischio diventa significativo se questi prodotti costituiscono una parte predominante della tua dieta quotidiana. Non è un singolo cucchiaio o una singola scatoletta a causare un problema immediato, ma l’abitudine e l’eccesso cumulativo. 

La soluzione non è eliminare completamente questi alimenti se ti piacciono, ma bilanciare la dieta riducendo la loro frequenza e quantità, preferendo cibi freschi, non processati e ricchi di fibre quando possibile, come suggerito dall’Istituto Mario Negri (leggi qui l’articolo) o meglio ancora scegliere prodotti in conserva non ultra processati e che non contengono amidi ne altri additivi aggiunti come le nostre preparazioni.

Tiriamo l’acqua al nostro mulino? SI! Perché sappiamo tutti e due che gli eccessi non giovano mai ne alla salute fisica ne a quella mentale. E ancora SI! Perché sempre tutti e due sappiamo che il nostro corpo non è separato dalla nostra mente ma è il suo riflesso.

Quali sono i vantaggi delle conserve senza amidi aggiunti?

Scegliere conserve che non contengono “amidi” o “amidi modificati” aggiunti è quasi sempre una scelta più salutare per diversi motivi:

Meno Ingredienti Ultra-Processati: L’assenza di amidi aggiunti segnala che il produttore si è affidato ad ingredienti veri (come i legumi stessi, le verdure, la frutta, gli ortaggi, i tartufi e i funghi ed ogni altro tipo di ingrediente) che mantengono la loro consistenza naturale.

Meno Calorie Inconsapevoli: L’amido aggiunto serve spesso a “riempire” il prodotto o a migliorarne la consistenza a basso costo. Scegliendo prodotti senza questi addensanti, si riduce l’apporto calorico “nascosto”.

Maggiore Densità Nutrizionale: Se paghi di più per un prodotto, spesso paghi per una maggiore concentrazione dell’ingrediente principale (più verdure, più nutrienti, meno o totale assenza di additivi economici), ottenendo così più nutrienti (vitamine, fibre, minerali).

Migliore Controllo Glicemico: Meno amidi raffinati aggiunti significano un impatto minore sui livelli di zucchero nel sangue.

A volte mi chiedono il perché i miei prodotti costano di più;

Il costo maggiore deriva da:

Materie prime di qualità superiore: Usiamo ingredienti che mantengono meglio la consistenza durante il processo di confezionamento senza bisogno di additivi. Prendiamo ad esempio la nostra salsa tartufata che non contiene il minimo additivo o acqua aggiunta o la salsa di carciofi che mantiene la sua consistenza naturale.

Processi di produzione più onerosi: Ottenere una consistenza cremosa o densa senza amidi richiede tempi di cottura più lunghi o ingredienti più costosi; i tempi di cottura a bassa temperatura fanno salire i costi alle stelle.

Lavorazione manuale: Solo per citarne alcuni, la nostra Fruttì di arance dove ogni singola arancia viene sbucciata a mano o la Tartufetta in cui ogni fetta è prima tagliata a mano valutando la giusta dimensione e spessore per poi essere inserita in ogni vaso sempre manualmente prima di essere colmato con la salsa; qui il tartufo non lo immagini ma lo vedi.

“Il messaggio che voglio far passare è semplice”:

Scegli di leggere le etichette

Acquistare prodotti più puliti, anche se un pò più costosi, spesso è un investimento consapevole per la tua salute a lungo termine. I nostri prodotti lo sono senza ombra di dubbio. Ma prima di credere a me credi a te stesso e assapora la “naturalità” che il tuo palato e tutti i tuoi sensi percepiscono già dal primo assaggio.

Ridurre la quantità di cibi ultra-processati è uno dei passi più efficaci per migliorare la propria dieta, come confermato da molteplici fonti scientifiche.

Quindi cosa aspetti?

 

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